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I villaggi Walser della Valle d’Aosta

Dopo aver superato l’orrido di Guillemore percorrendo la valle di Gressoney, si percepisce qualcosa di diverso rispetto alla parte precedente della vallata: i cartelli riportano nomi in una lingua che non è né italiano e nemmeno francese. Inoltre, un occhio attento nota un’architettura particolare di alcuni edifici, caratterizzata dalla sovrapposizione di una parte in muratura ad una struttura sovrastante in legno: ci troviamo nelle terre Walser.

La storia e le tradizioni dei Walser

I Walser sono una popolazione germanica che nel Medioevo colonizzò le terre intorno al maestoso Monte Rosa, creando degli insediamenti in Valle d’Aosta nelle valli di Gressoney e di Ayas e nelle terre piemontesi della Valsesia, Val Formazza e Valle Anzasca, oltre ad altre comunità nelle regioni alpine. Il nome di questa popolazione sta proprio ad indicare la provenienza: Walser è la contrazione di Walliser, ovvero Vallesiano, lo svizzero Canton Vallese. Le genti Walser portarono nelle nuove colonie la loro lingua, le loro tradizioni e la loro cultura, che rendono ancor oggi queste terre così affascinanti.

Uno degli aspetti più caratteristici è la lingua: in una terra dalle tradizioni francoprovenzali come la Valle d’Aosta stupisce udire ancor oggi le genti locali parlare tra di loro dei dialetti di origine tedesca, quali il titsch di Gressoney-Saint-Jean e La-Trinité ed il töitschu di Issime.

Un altro elemento interessante è l’impiego di un’architettura diversa dalle comunità confinanti, permettendo alla casa walser, chiamata stadel o rascard, di divenire un edificio storico di assoluto rilievo che vale la pena visitare.

Gli stadel erano composti da una parte inferiore in pietra, adibita un tempo a cantina e stalla accanto alla quale vi era la Wohngade, la zona abitativa riscaldata in inverno dal calore del bestiame. La parte superiore, impiegata come granaio, veniva ricavata da tronchi di legno squadrati e scortecciati, incastrati alle estremità. Le due porzioni venivano separate dai tipici funghi, strutture in legno e pietra che allontanavano i roditori e l’umidità dai preziosi cereali. Accanto agli edifici più antichi, è possibile notare abitazioni più grandi costruite su diversi piani: si tratta delle case walser più recenti, diffuse dal XVII secolo in poi, dove non mancavano mai la stalla con la Wohngade e la cantina al piano terra, la cucina dotata di focolare in pietra, la Wohnstube, unica stanza della casa riscaldata con una stufa in pietra ollare e le camere al primo piano, infine il fienile e la dispensa al secondo piano.

Tra le principali tradizioni walser vale la pena citare il costume tradizionale di Gressoney, simile all’abito che le donne un tempo erano solite indossare, benché quello attuale sia più ricco ed elegante. Oggi il costume è di colore rosso scarlatto composto dalla gonna lunga, il corpetto impreziosito da galloni dorati, la camicetta con preziosi merletti, il grembiule nero contenente bellissimi pizzi e ricami e la pettorina di velluto nero ricamata con fili dorati o colorati.

L’abito è completato da una giacca corta e l’incantevole cuffia, creata in filigrana d’oro e abbellita da ricami, nastri e pietre. Gli abitanti locali sono particolarmente fieri del loro abito walser, che indossano durante tutte le ricorrenze più importanti. Il giorno più intenso è sicuramente il Santo Patrono di San Giovanni Battista, alla cui messa segue la processione solenne, in cui uomini, donne e bambini sfilano con il loro costume tipico.

Per comprendere appieno le peculiarità di questa cultura è possibile visitare l’Ecomuseo Walser di Gressoney La Trinité, dove è possibile immergersi a 360 gradi nella cultura walser.

I più bei villaggi Walser da visitare

Percorrendo la valle di Gressoney e la Val d’Ayas è possibile ancor oggi visitare degli incantevoli villaggi walser, meravigliosi insediamenti ricchi di storia e tradizioni, dove il tempo sembra essersi fermato. La visita a un villaggio walser è un’attività che può essere fatta in ogni stagione: la natura in ogni periodo dell’anno riesce a renderli ancora più suggestivi, dalle colorazioni delle fioriture primaverili e estive, ai caldi colori autunnali, per divenire un paradiso quando avvolti dalla candida neve.

Di seguito vi proponiamo un elenco dei villaggi walser più belli da visitare:

  • I Villaggi di Alpenzu Grande e Alpenzu Piccolo si raggiungono attraverso un sentiero che parte a sud del capoluogo di Gressoney-La-Trinité lungo un sentiero in pendenza della durata di un’ora circa. In questi insediamenti, costruiti su una terrazza di origine glaciale, l’architettura walser si è perfettamente conservata e la vista è incantevole: a fare da padrona incontrastata vi è la catena del Monte Rosa;
  • Nelle località di Noversch e Ecko di Gressoney-La-Trinité è possibile ammirare diversi stadel di pregio costruiti dalle famiglie Zumstein e Lischtgi;
  • A Tschalvrino, raggiungibile in auto proseguendo lungo la strada di Gressoney-St-Jean che porta al Castel Savoia, sono presenti alcuni tra i più antichi esempi di stadel dell’intera vallata, risalenti agli anni 1547 e 1578;
  • Una facile passeggiata permette di raggiungere il caratteristico villaggio di San Grato, situato nel Comune di Issime, dove oltre ai tipici stadel, svetta la chiesetta di San Grato – Chröiz;
  • Ad Ayas, un sentiero in salita ma poco impegnativo porta a Mascognaz, villaggio walser che un sapiente restauro ha saputo trasformare in un albergo diffuso, dove è possibile trascorrere una vacanza indimenticabile;
  • Il villaggio di Cunéaz ad Ayas,situato poco distante dagli impianti di risalita e pertanto facilmente accessibile, presenta alcuni tra i più begli esempi di rascard della Val d’Ayas
  • La località di St-Jacques, nel Comune di Ayas, è un incantevole luogo immerso nel verde dei prati e dei boschi. Punto di partenza per numerose passeggiate, è chiamato localmente anche “Canton des Allemands”, a testimonianza dei flussi migratori walser che lo interessarono nel passato.

Gli appassionati di trekking possono visitare questi villaggi, oltre a numerosi altri, percorrendo il Gran Sentiero Walser, percorso che segue le tracce di questa antica popolazione lungo la Valtournenche, la Val d’Ayas e la Valle di Gressoney. I numerosi pannelli installati lungo il tracciato aiutano gli amanti della storia ad interpretare i segni dei walser ancor oggi visibili . 

Le terre walser della Valle d’Aosta sono dei luoghi incontaminati che vale la pena di scoprire, le sue bellezze non passarono inosservate nemmeno alla Regina Margherita, prima regina d’Italia, che proprio a Gressoney St-Jean decise di far costruire il Castel Savoia, sua nota residenza estiva che è aperta al pubblico tutto l’anno. La Regina Margherita amava la cultura walser, al punto da essere solita indossare il costume tradizionale durante i suoi periodi di villeggiatura nella valle di Gressoney.

Lasciatevi incantare come lei da questa cultura. Non ne rimarrete delusi!

Alcune foto sono tratte dal sito www.lovevda.it