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Giochi e sport della tradizione valdostana

La Valle d’Aosta è una terra di antichi usi e costumi che si sono mantenuti ancor oggi nella vita quotidiana: processioni religiose, piatti tipici, lavori artigianali, costumi tradizionali sono soltanto alcuni degli elementi che caratterizzano la cultura locale.

Si tratta di saperi che da secoli vengono tramandati di padre in figlio, che è possibile scoprire durante una vacanza in Valle d’Aosta.

Tra le tradizioni più interessanti, oggi vi vogliamo parlare dei giochi. In una società di montagna dove la fatica e il duro lavoro lasciavano ben poco tempo agli svaghi, i valdostani riuscivano a destinare un po’ di tempo al gioco, dall’infanzia fino all’età adulta, certamente in maniera diversa a seconda dell’età! 

Se i bambini avevano a disposizione un numero limitato di semplici oggetti, i più grandi si dedicavano ad attività all’aria aperta, che vengono praticate ancor oggi e che è ancor possibile ammirare nel corso dei soggiorni in Valle d’Aosta: si tratta degli sport popolari.

Gli sport all’aria aperta: Tsan, Fiolet, Rebatta, Palet

Nel corso della primavera e dell’autunno all’interno di aree pianeggianti dell’intera regione si svolgono i campionati degli sport popolari della Valle d’Aosta.  Così come avveniva nel passato, gli oggetti che vengono utilizzati sono molto semplici e vengono prodotti artigianalmente.

Tra i più noti vi sono il Fiolet e la Rebatta. Le regole sono molto semplici: due squadre di cinque giocatori devono sollevare una pallina e colpirla al volo lanciandola il più lontano possibile, mediante l’impiego di una mazza di legno.

Ciò che li distingue è che nel Fiolet la pallina, di dimensione ovale, viene poggiata su un sasso e colpita nella parte oblunga, mentre nella Rebatta la pallina, di forma sferica, viene alzata grazie a una sorta di pipa posta a terra.

Lo Tsan, chiamato anche baseball alla valdostana, è un altro sport popolare molto praticato. Più complicato rispetto ai due precedenti, si svolge in due fasi.

Nella prima fase i giocatori di una squadra a turno devono colpire con un lungo bastone una pallina, lo tsan, posta in equilibrio su una lunga pertica con l’obiettivo di farla cadere a terra nel terreno avversario. La squadra in difesa deve intercettare al volo lo tsan con un bastone. Per ogni tsan caduto nel campo avversario il giocatore ottiene altrettanti lanci per la seconda fase, durante la quale il giocatore avversario solleva in aria lo tsan, che il lanciatore deve scagliare il più lontano possibile usando una sorta di racchetta. La distanza raggiunta permette di ottenere un punteggio, che viene sommato a quello di tutti i giocatori. La squadra vincitrice è quella che ottiene il miglior punteggio. La complessità del gioco fa sì che le partite siano molto lunghe: la loro durata è normalmente di 4/5 ore.

Molto più semplice è il palet, adattamento montano del gioco delle bocce. Il palet, uno tronco di cono di metallo, deve essere lanciato il più possibile vicino al boccino. Un altro sport simile alle bocce è la Rouotta, che viene praticata una sola volta all’anno nel Comune di Lillianes, nella valle di Gressoney: il primo giocatore lancia la boccia al grido “cochon en avant”, indicando con “cochon” il boccino, e stabilendo il nome del giocatore successivo con la frase: “Tizio apreu mé”. La persona chiamata segue la stessa procedura del primo, e così fino all’ ultimo, il quale, lanciando la sua boccia, grida: “ramassa”. La giornata termina normalmente al ristorante, dove il prezzo della cena è rapportato alle penalità subite dai singoli giocatori.

I giocattoli in legno

Un tempo i bambini costruivano autonomamente i propri giochi, andando perlopiù a stilizzare su pezzi di legno gli animali che facevano parte della loro quotidianità: mucche, pecore e galline. In questo modo presero vita le “cornailles”, piccoli oggetti che rappresentano delle mucche dalle forme tozze e stilizzate, coi quali i più piccoli erano soliti far combattere gli animali rappresentando la famosa Bataille de Reines.

Un altro passatempo dei bimbi era giocare con il Tatà, termine del dialetto valdostano che indica gli animali a quattro zampe con le ruote, che venivano trainati con una cordicella, permettendo ai bambini di correre lontano con la fantasia. Ancor oggi i tatà sono molto frequenti nelle case dei valdostani, ma sono ormai perlopiù dei giocattoli artigianali utilizzati come complemento d’arredo. E’ possibile acquistare dei bellissimi tatà nel corso della Fiera di Sant’Orso, all’interno delle boutiques di artigianato della Valle d’Aosta o online sullo shop AlpineLands. La fantasia e l’estro degli artisti valdostani dà origine ad opere bellissime: è possibile trovare tatà rappresentanti un po’ tutti gli animali mediante l’impiego di materiali diversi: la maggior parte vengono creati con il legno, ma ne esistono anche in pietra ollare e ceramica.

I giochi tradizionali sono una componente importante delle usanze che traggono origine dal passato e dalla cultura di un popolo, che in Valle d’Aosta si tramandano da secoli di generazione in generazione.

In particolare, gli sport popolari permettono di condividere il divertimento e il piacere di ritrovare i sapori e le usanze locali: per tale ragione, rivestono un ruolo sociale di grande importanza che è importante conservare. Si tratta di momento di condivisione non soltanto riservato alle genti locali, ma a tutti coloro che lo desirano: potrebbe essere una bella idea per passare una giornata alternativa all’aria aperta, alla scoperta di un elemento unico e distintivo della regione più piccola d’Italia  e chi lo sa, ci si potrebbe anche appassionare fino a diventare un giocatore appassionato degli sport popolari valdostani.

Le foto sono tratte dai seguenti siti web: www.lovevda.it e www.fierasantorsodonnas.it