Sulle alture di Aosta si nasconde un capolavoro di ingegneria ed architettura medievale: il ponte acquedotto Grand Arvou. Un breve sentiero della durata di mezz’ora circa con partenza nei pressi della Riserva Naturale Tsatelet, o Quota BP, permette di raggiungere senza difficoltà una struttura che da lontano potrebbe sembrare un complesso fortificato, ma avvicinandosi si scopre che in realtà si tratta di un ponte! E non un ponte qualsiasi, bensì un ponte acquedotto.
Costruito nella prima metà del 1300, al suo interno scorrono nella parte inferiore le acque del Ru Prévôt, canale irriguo voluto dal prevosto della Cattedrale Enrico di Quart, mentre il passaggio superiore è caratterizzato dall’attraversamento pedonale, coperto da un tetto in lose (le tipiche lastre di pietra utilizzate per le coperture in Valle d’Aosta) ed illuminato, oltre che areato, da una serie di doppie finestrelle. Lungo circa 70 metri, il ponte acquedotto permette al canale di superare il sottostante vallone percorso dal torrente Parléaz. Nonostante il suo scopo fosse prettamente produttivo, si tratta di una struttura ricercata e ricca di particolari, realizzata da una manovalanza raffinata.
I rus sono delle incredibili opere di canalizzazione costruite in Valle d’Aosta nel Medioevo con l’obiettivo di portare l’acqua nelle zone più aride del territorio, in un momento in cui il clima caldo e arido obbligò la popolazione locale a costruire nuove strutture irrigue.